Anche Giancarlo Magalli ad ottobre prossimo sarà a Sorrento, in un anno così particolare e difficile per il turismo in Italia e in costiera.
Il noto conduttore tv sarà infatti tra gli ospiti del progetto speciale “Torna a Surriento” ideato da Mario Esposito, in occasione dei 25 anni del Premio “Penisola Sorrentina”, per il rilancio culturale della città del Tasso.
«Sono orgoglioso e felice di avere annualmente una scusa per tornare a Sorrento. Anzi confesso che mi piacerebbe diventare cittadino onorario della Penisola Sorrentina. Mi colpisce in positivo il generoso orgoglio campanilistico, con tanti comuni a distanza ravvicinata; qui è Meta, qui è Piano, qui è Sorrento!», esclama sorridendo Magalli.
L’amore di Magalli per Sorrento si estende ad un apprezzamento profondo per tutta la regione: «Amo in genere la Campania, che ritengo la terra più fertile dal punto di vista culturale. Ha tutti gli indicatori di civiltà e bellezza: la poesia, la musica, la gastronomia. È un territorio cui dobbiamo dire grazie», commenta il noto presentatore televisivo.
Del resto Magalli ha anche delle solide radici professionali che lo legano alla Campania, in cui venne a conoscere tre ragazzotti simpatici in veste di autore della trasmissione “No Stop”, una sorta di “talent” ante litteram.
«Quando scrissi “No stop” – ricorda – pensai ad una pedana di lancio per giovani talenti. Nel 1977 potei attingere ad un serbatoio enorme. Feci una selezione molto accurata e andai in Campania, dove mi avevano segnalato tre bravi ragazzi che si chiamavano “I Saraceni”, che io ribattezzai “La Smorfia”: Troisi, De Caro ed Arena. Presi poi dal nord i “Gatti di Vicolo Miracoli”, una new entry come Beruschi, che faceva il ragioniere alla Galbusera biscotti. Altri tempi per la tv», conclude Magalli.