CASTELLAMMARE. I volontari della ProNatura scrivono a Mattarella

«Signor Presidente c’è bisogno di un suo intervento»

Gli episodi di violenza, puntuali e continui, non ultima la recente e vile aggressione ad un giovane carabiniere della stazione di Gragnano, (NA) sono il segno inequivocabile, di una società civile, quella stabiese allo sbando.

Il vivere civile è scandito dalla protervia dei poteri criminali e dalla sistematica violazione e soppressione dei diritti.

È urgente una rivola morale, tanto più pressante, quando si tocca con mano la tolleranza crescente tra la gente, dinanzi al sopruso, all’arbitrio, alla prepotenza, alla disonestà.

La verità è che la gente ha paura e fa come le tre scimmie: non vede, non sente, non parla, acconsente.

La violazione della legge è diventata una regola.

Noi diciamo no alla assuefazione, alla prevaricazione e alla rassegnazione, ma occorre una forte spinta morale, che solo Lei SIGNOR PRESIDENTE, può avviare, per dare forma e corpo alla mobilitazione delle coscienze, per riorganizzare la speranza.

Qui uomini e donne vedono mortificati ogni giorno i loro più elementari diritti

Qui libertà e giustizia non appartengono più alla sfera delle certezze dei cittadini.

Per ricostruire questa società, occorre che ognuno faccia la propria parte, ed è quello che stiamo facendo come associazione ambientalista da 40 anni tra mille difficoltà.

Occorre sollecitare la politica alla responsabilità e al rispetto delle regole, sollecitando un profondo mutamento culturale, compito arduo, ma non impossibile.

Lo chiede la gente, stanca dei soprusi e delle illegalità che diventano sempre più diffuse e sistematiche.

Nonostante talune singole manifestazioni di buona volontà, si avverte l’incapacità della classe politica di ieri e di oggi per le divisioni esistenti tra i diversi gruppi politici e ancora di più all’interno degli stessi, ad approntare organicamente problemi che negli anni si sono incancreniti, limitandosi a soluzioni spesso parziali e discutibili.

 Mancata utilizzazione delle 28 sorgenti di acque minerali, uniche di questo genere in Europa e forse del mondo, un lungomare, due chilometri di costa, non balneabile, legato al SARNO, e alla mancata realizzazione di fogne che convoglino le acque al depuratore, un litorale sabbioso come quello di origine vulcanica al quale non è consentito l’accesso, una strada panoramica con paesaggi mozzafiato che conduce al FAITO chiusa ormai da anni, questo e altro mortificano la dignità di questa  città e delle gente onesta che poi è la maggioranza.

Un territorio che il buon DIO ha profuso a piene mani concedendole ogni bene possibile, trascurato e maltrattato da intere generazioni di politici che avrebbero avuto il compito di preservarlo.

Questa è una città che vanta gloriose tradizioni che ha prodotto e produce intelligenze meravigliose, che ha un personale impegnato ad alto livello nel campo universitario, manageriale, delle professioni e nel più vasto campo della cultura in tutte le sue espressioni, dal teatro allo sport, dalla musica alla politica, dal cinema alla TV.

È la città del glorioso cantiere navale, è la città che ha dato i natali alla “AMERIGO VESPUCCI”, vanto e gloria della marineria italiana, di cui gli stabiesi vanno fieri ed orgogliosi.

Ma non basta.

Si può e si deve fare di più, e per questo c’è bisogno signor Presidente di un suo autorevole intervento, magari della sua presenza come e quando LEI lo riterrà più opportuno.

Scusandoci per averle rubato tempo prezioso alle sue normali vicende, La salutiamo cordialmente.