Ennesimo schiaffo alla città di Castellammare da parte dei proprietari di Marina di Stabia. Progetto realizzato in parte con opere a terra mai realizzate ed addirittura la scomparsa di una piazza che si sarebbe affacciata a mare, oggi il porto turistico cambia nome e vira verso Pompei. Questa mattina è stato firmato il protocollo d’intesa con il Comune di Pompei per far nascere “Stabia Porto di Pompei”. Tra le polemiche che già circolano sui social.
I primi a sollevare il caso sono gli ex consiglieri di opposizione Andrea Di Martino, Michele Starace, Tonino Scala e Francesco Nappi. Per loro è l’ennesima sconfitta per la città. E come dargli torto.
“L’accordo Marina di Stabia – Pompei è una scelta dove ci sono due vincitori ed una sconfitta – scrivono in un documento – Vince Marina di Stabia che fa una grande operazione di Marketing intestandosi il marchio Pompei. Vince la città di Pompei che si dota di una infrastruttura che morfologicanente era impossibilile realizzare. Perde la città di Castellammare di Stabia che fa saltare una occasione per porsi come protagonista di un accordo del genere. Perché sono anni che tutti a Castellammare parlano di turismo ma in fin dei conti non si è mai scelto che tipo di Turismo praticare. In questa fase la città potrebbe candidarsi ad essere Hub infrastrutturale tra la Penisola Sorrentina e Pompei. Cerniera di collegamento tra due colossi turistici. Ed invece ha adottato un Puc che di tutto parla tranne che di questo. Il Piano urbanistico di Cimmino proponeva case. Negli anni il dibattito urbanistico si è sempre concentrato sulle case. Le maggioranze e le giunte sono cadute sulle case. I due insediamenti turistici Marina di Stabia e l’hotel nella ex Calcina sono stati avvertiti come corpi estranei. Le opere a terra a Marina di Stabia sono state viste non come occasione di sviluppo. Una politica poco lungimirante ha prodotto tutto questo ed oggi semplicemente si sancisce una sconfitta. Una delle più grosse infrastrutture turistiche del basso Tirreno sceglie la denominazione Porto di Pompei. Fa tanta rabbia, da stabiesi, ma c’è tanta responsabilità politica in questa sconfitta. La nuova classe dirigente che sarà chiamata democraticamente a governare questa città ha un cammino in faticosa salita da affrontare”, concludono Andrea Di Martino, Tonino Scala, Francesco Nappi e Michele Starace.
Questo è l’ultimo dardo, soltanto in ordine temporale, che il sindaco della città mariana, Carmine Lo Sapio lancia verso la città delle acque. Già in campagna elettorale cominciò una battaglia per il cambio nome dell’uscita autostradale. Un primo cittadino che sta cercando di glissare le realtà vicine sfruttando il brand che il patrimonio archelogico e religioso hanno attribuito a Pompei.