Incuria ed abbandono nel quartiere antico di Castellammare di Stabia. Non è una novità che siano state divelte le transenne che servono per vietare di accedere alle fonti dell’ acqua della Madonna. Poco meno di un mese fa un analogo epiosodio. Trnasenne divelte ed accesso libero alle fonti vietate. La polemica sul divieto di consumo dell’ acqua della Madonna infiamma gli animi stabiesi da inizio estate, quando a seguito di alcune analisi di routine sull’acqua, furono trovati valori fuori norma di alcuni elementi e di qui poi la decisione della commissione straordinaria di vietarne il consumo.
Puntualmente come accade ormai spesso nella città delle acque, i divieti vengono disattesi. Si può quindi accedere tranquillamente alle fontane in riva al mare, seppur vietato. Un quartiere ormai terra di nessuno: nessun controllo in tutti gli ambiti. PArcheggio, rifiuti, commercio, il quartiere dell’acqua della madonna è terra di nessuno e dove tutto è permesso. Una zona di “confine” che purtroppo fa il conto con i vari scaricabarile delle istituzioni. Capitaneria di Porto, Comune, Demanio. Territorio di tutti ma abbandonato da tutti, tranne che dagli avvoltoi della illegalità.
Non è difficle trovare rifiuti abbandonati ad ogni ora ed in ogni luogo, come è facilissimo trovare auto parcheggiate ovunque e senza che nessuna forza dell’ordine intervenga.
Un quartiere che potrebbe e dovrebbe essere il fiore all’occhiello di Castellammare per la sua storia e le sue tradizioni. Un quartiere immaginario che si scontra con la triste realtà dell’inciviltà e che prolifera grazie alla totale assenza delle Istituzioni.