Volano gli stracci. Primi assaggi di campagna elettorale a Castellammare di Stabia, al voto a giugno dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni camorristiche. Vengono a galla i primi veleni, uno scontro a colpi di documenti tra Pd e centrodestra. É un botta e risposta dopo i primi appelli del Partito Democratico. Il centrodestra replica a muso duro con un corposo documento al veleno:
Non li vogliamo. Già, perché non li abbiamo mai voluti. Non vogliamo quelli che hanno scelto di allearsi fra loro per convenienza, senza uno straccio di programma condiviso. Non vogliamo quelli che non hanno una singola proposta, un’iniziativa, un’idea per il rilancio di Castellammare. Non vogliamo quelli che hanno collezionato fallimenti, lasciando marcire l’intero tessuto economico e sociale e proponendosi ancora come il “nuovo che avanza”, senza un briciolo di senso di colpa. Non vogliamo quelli che hanno governato per 6 consiliature negli ultimi 30 anni, tessendo le fila della città in ogni singolo aspetto. E qual è il risultato? Una città senza più Terme, senza più Acque, senza Lavoro, senza più niente, a parte quella bellezza che è insita in questa terra e neppure l’incapacità dei soliti noti riuscirà a scalfire.
Noi sappiamo bene come siete “bravi” ad amministrare i territori: a Torre Annunziata lo scioglimento della vostra amministrazione porta con sé una sfilza di avvisi di garanzia, a Pozzuoli al centro di una mega inchiesta ci sono un sindaco e un leader nazionale della vostra parte politica. Ci sono inchieste, arresti e misure cautelari che portano il marchio, coperto di vergogna, della vostra parte politica: sindaci, assessori, consiglieri, onorevoli, eurodeputati, a cui avete steso tappeti rossi persino a Castellammare. Tante figure vicine anche a quell’area boschese dove continuate da decenni a recarvi in processione e lo fate ancora oggi, per accreditarvi col capobastone di turno e rendere Castellammare una “colonia” altrui. E non poteva essere altrimenti, dato che da un’eternità non siete stati in grado di esprimere una figura del territorio a rappresentarvi nei livelli regionali e nazionali, facendovi trattare come burattini o come pivelli ammaestrati, senza un briciolo di dignità e di capacità di portare un’idea prodotta con la vostra testa, dato che l’autonomia di pensiero la avete lasciata proprio nelle stanze boschesi.
Ci tocca leggere in queste ore il solito appello alla città di una parte politica che, proprio in questa città, ha fatto il bello e il cattivo tempo. E non ci va neppure di strumentalizzare le tragedie, i fallimenti, gli errori a catena, le amministrazioni mandate a casa da espressioni della stessa parte politica, i giochi di potere, le spartizioni di poltrone. Polito per due volte, poi Salvato, Vozza, Cuomo e Pannullo, hanno contraddistinto circa 24 anni di gestione amministrativa, in una città che, come voi affermate, per più di 30 anni ha subito l’influenza criminale dei clan D’Alessandro e Cesarano. E dove eravate mentre i clan imperversavano in città, al punto che persino un killer di camorra aveva la tessera di partito? Dove eravate mentre la città era oggetto di speculazioni che si insinuavano in quel vuoto in materia urbanistica a cui non avete saputo (o non avete voluto) mettere una toppa? Forse eravate intenti a costruire coalizioni dell’ultimo minuto, per mettere insieme quanti più voti possibili per vincere. Perché in fondo, per voi, questo conta: vincere, anche a costo di rendere la città ingovernabile, con cambiali elettorali da saldare e poltrone da distribuire. Le stesse cambiali che vi stavano portando, nel silenzio più totale, a dare l’assenso persino al sottopasso di via Cosenza, promosso da politici e manager che rappresentano la vostra parte politica a livello locale e regionale. Quel sottopasso che il centrodestra ha cancellato senza mezzi termini dal progetto, salvando la città dal disastro.
Sia chiaro, non abbiamo dimenticato un aspetto: lo scioglimento. Non ci sfugge quello che è accaduto, così come non ci sfugge la recente sentenza del Consiglio di Stato che rimette tutto in gioco e riporta la vicenda al Tar. Ne siete consapevoli anche voi: quello scioglimento resta comunque il frutto di decenni di problemi irrisolti, di un apparato gestionale che va rivoluzionato, di vicende che si trascinano da troppo tempo, a partire dai due massacri che hanno visto coinvolti consiglieri comunali nel 1992 e nel 2009. Se questo, però, è il clima che voi pensate di creare in questa fase, ponendovi come baluardo di legalità contro gli spauracchi, forse un esame di coscienza dovreste farlo anche voi, che la macchina amministrativa la avete gestita così a lungo da conoscerne ogni dettaglio.
Prendiamo però per buono un dato: la selezione della classe dirigente resta una priorità e non possiamo che concordare su questo tema, che ci accomuna, o almeno speriamo possa davvero accomunarci, vista anche la qualità media delle liste che storicamente avete composto o che vi hanno affiancato negli ultimi decenni. E prendiamo per buona anche la volontà di discutere di programmi e di idee.
Su questo tuttavia avete gioco facile: vi basterà portare avanti tutti i progetti che abbiamo iniziato noi, vi basterà tagliare i nastri di tutte le opere finanziate con i fondi del Pnrr che l’amministrazione di centrodestra ha intercettato, vi basterà valorizzare il Museo Libero D’Orsi che durante l’amministrazione di centrodestra è stato inaugurato dopo anni di attesa, vi basterà convincere i vostri “amici” di Eav a realizzare le opere complementari (ascensore in piazza Unità d’Italia, camminamento storico da Grotta San Biagio, parcheggio al Pioppaino) che noi abbiamo fatto inserire nel progetto complessivo, vi basterà portare avanti il percorso sul Piano strategico per dare una mission turistica al Porto, vi basterà dare slancio all’arenile dopo i carotaggi che noi avevamo iniziato.
E vi basterà un briciolo di buonsenso per comprendere che, in fondo, per liberare Castellammare dalla malavita e dalla mala gestio occorre liberarsi di chi non ha mai avuto una visione di città fatta di concretezza e di azione, né ha mai avuto un programma. Il programma, voi lo avete dimenticato negli ultimi 15 anni, incamerando liste per “fare numero” per poi fallire miseramente. E ora fateli quei nomi e cognomi che millantate: i cittadini sono stufi dei vostri veleni e vogliono chiarezza. La Politica, quella con la P maiuscola, è ben altra cosa. La Città, quella con la C maiuscola, merita altro.
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