“Archeoclub D’Italia omaggia il maestro, Michele Esposito, nato nel 1855 a Castellammare di Stabia, è stato pianista, compositore, direttore d’Orchestra, compositore italiano. Un grande artista di successo internazionale, docente presso l’Accademia musicale di Dublino, diplomatosi presso il Conservatorio di Napoli. A Dublino, Esposito fondò la Dublin Orchestral Society, nel 1889, fondò anche una casa editrice, ottenne riconoscimenti di grande livello. E tante furono le sue opere di successo come nel 1897, la Cantata Deirdre al festival irlandese, nel 1907 la Sonata in mi minore per violino e pianoforte, Op.68 alla Societè nouvelle di Parigi , nel 1908 la Reale Accademia filarmonica di Bologna per il quartetto in do minore per archi, Op. 60. E il 4 Aprile, la sua città natale, Castellammare di Stabia, renderà omaggio al compositore che conquistò l’Europa. Avremo il mezzo soprano Raphaela Mangan e la pianista Annalisa Monticelli. La Mangan è uno dei mezzo soprano più importanti d’Irlanda, mentre Annalisa Monticelli è una pianista molto ricercata a livello internazionale con studi in Italia, Argentina, Stati Uniti, collabora con la Royal Irish Academy of Music dove è vocal coach ed inoltre è pianista, direttrice musicale e coarrangiatrice dell’Ensemble Amarcord ed attualmente esegue il The Morricone Experience con produzione di successo”. Lo ha annunciato Massimo Santaniello, Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Castellammare di Stabia.
“Il Ponte Musicale da Castellammare a Dublino” è l’evento del 4 Aprile a Castellammare di Stabia, con l’omaggio della città al compositore Michele Esposito. Sul palco le due grandi artiste internazionali quali Raphaelia Mangan e Alessandra Monticelli.
La sua infanzia a Castellammare di Stabia.
“Il maestro Michele Esposito nacque a Castellammare di Stabia il 29 Settembre 1855, fu musicista squisitamente “nostro” e la sua vastissima produzione musicale mostra eloquentemente, per unanime riconoscimento dei critici, come seppe imporre all’ estero la musica e la tecnica dell’ insigne scuola musicale napoletana. Visse i primi cinque anni di vita durante i moti rivoluzionari che si conclusero con l’ unificazione d’ Italia nel 1861. Le condizioni di vita, all’ epoca – ha continuato Santaniello – non erano esaltanti e la famiglia Esposito non faceva eccezioni. In questo contesto storico, il piccolo Michelino cominciò a frequentare la scuola. Proprio in quel tempo il Comune di Castellammare di Stabia stava organizzando una banda musicale con aspiranti bandisti e le lezioni si tenevano proprio sotto la scuola frequentata dal piccolo Michele. Affascinato ed incuriosito dalle nozioni basilari che il maestro di musica spiegava, il piccolo assisteva come “uditore clandestino”. Dopo alcuni mesi, il maestro di musica scoprì nel piccolo Michele, la sua spiccata predisposizione e l’ innato talento per la musica, tanto che chiese a papà Domenico che il piccolo frequentasse le lezioni. Inizia così il percorso musicale del piccolo Michele che, lontano dalla sua città, scalerà vette straniere. Un piccolo genio che a soli 14 anni, superò l’ esame al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, e fu ammesso come allievo interno e vincitore di una borsa di studio, tanto che fu nominato “maestrino “. Nel 1873 compose la prima opera “ FANTASIA PER PIANOFORTE“ sull’ opera “ Benvenuto Cellini “ di Lauro Rossi . Nel 1874 iniziò l’ attività di Direttore d’ orchestra e tra gli ascoltatori ebbe il pianista Anton Rubinstein. Nel 1878 si trasferì a Parigi, dove proseguì l’ attività concertistica per quattro anni che gli permisero di frequentare i più importanti artisti del tempo. Le opere composte nel periodo parigino furono pubblicate dalle Case Editrici “ Lucca e Ricordi” ”.
Il matrimonio con la Klebnikov, la vita in Irlanda, poi Parigi, Firenze.
“Nel 1879 sposò Natalia Klebnikov, originaria di San Pietroburgo, dalla quale ebbe quattro figli, tra cui il noto studioso Mario Esposito. Nel 1882 intraprese l’ attività didattica, insegnando pianoforte presso l’ Accademia musicale di Dublino .
Visse in Irlanda fino al 1928 – ha concluso Santaniello – continuando un’ intensa attività di compositore, concertista e Direttore d’ orchestra. Ottenne diversi prestigiosi riconoscimenti, tra cui il titolo di “ DOCTOR OF MUSIC “ da parte dell’ Università di Dublino. Fondò una casa editrice che curò la pubblicazione di una vasto repertorio musicale da lui trascritto. Alcune tra le sue opere furono ispirate al folklore e alle tradizioni irlandesi : tra le composizioni che ebbero maggior successo, l’ ” IRISH SYMPHONY” del 1902 e l’ opera “ THE KINDER AND THE FAIRY”, rappresentata a Dublino nel 1910. La sua molteplice attività diede un importante impulso alla vita musicale irlandese e allo sviluppo di una scuola nazionale; l’ allievo più insigne fu Hamilton Harty. Si Trasferì a Firenze nel 1928 e morì il 19 Novembre del 1929 . La sua morte lasciò largo eco di rimpianto in Irlanda . Di LUI scriveva il Maestro Vittorio Guy, suo caro amico …” Di simili italiani non ci sarà mai troppa abbondanza e additarli come esempio ai giovani, è un dovere. Ancora oggi non è conosciuto in maniera adeguata. La sua personalità, nella quale al valore musicale si unisce un’ alta statura morale è invece fortemente rappresentativa : essa ha, infatti, operato a livello europeo esprimendo i valori positivi della musica strumentale italiana tra i due secoli”.
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