Castellammare, D’Apuzzo all’attacco di Vicinanza: «Ha rimosso veti su incandidabili delle sue liste»

Castellammare. “Le verifiche sui candidati vanno fatte prima e non dopo. Non si possono prima prender i voti e poi mandare le liste all’Antimafia e nel caso di problemi chiedere le dimissioni dei soggetti a rischio: se non ci sono controlli prima, poi dovrebbe dimettersi anche il sindaco”. Sono le dichiarazioni di Mario D’Apuzzo in corsa per la carica di sindaco a Castellammare di Stabia con il centrodestra e uno schieramento di liste civiche.
Ed è netta la posizione del centrodestra rispetto alla composizione delle liste e ai controlli sui soggetti in essere inseriti. “Posso affermare che nelle mie liste non ci sono candidati borderline e inoltre non utilizzo il solito e inutile assunto di annunciare invii delle liste al mondo intero. – dice Mario D’Apuzzo – Il controllo avviene in ogni caso e non deve essere sollecitato. Io sono tranquillo sulla spiccata moralità dei miei candidati. Caro Luigi, puoi dire anche tu lo stesso? Perché quei veti poi rimossi sotto il ricatto di autorevoli esponenti politici di Castellammare?”
“Questa severa e selettiva scelta è stata adottata per evitare che incrociassimo voti che non vogliamo. Vedi, caro Gigi, non è corretto chiedere le dimissioni in caso di elezione di soggetti “torbidi” dopo dopo averne sfruttato i voti ricevuti. In quel caso dovresti avere il coraggio, come ti dissi ieri, di dimetterti”.
“Nel confronto di ieri poi mi ha lasciato perplesso l’affermazione, del candidato sindaco calato dall’alto e inviato dalle stanze romane, sui controlli alle liste. “Se sarò sindaco, invierò alla commissione parlamentare antimafia i nominativi degli eletti in consiglio comunale. Qualora dovessero emergere irregolarità sotto l’attenzione della commissione, chiederò le dimissioni dei soggetti coinvolti – le parole del candidato sindaco degli accordi romani, che poi ha aggiunto – Nel mio schieramento ho tutte persone candidabili, al momento”.
“Come ho detto ieri, non sono d’accordo e ribadisco che nel caso emerga un quadro simile a dimettersi debba essere il sindaco, non basta chiedere le dimissioni del consigliere. Forse lui non sa chi ha nelle liste e si sta esponendo, sicuramente in maniera incoscia perché altrimenti sarebbe allarmante, al rischio di incassare voti di dubbia provenienza, per poi solo dopo chiedere le dimissioni di soggetti eventualmente dal profilo opaco. Nel frattempo, però, continuerebbe comodamente ad esser seduto a Palazzo Farnese anche grazie a quelle preferenze attenzionate dall’Antimafia”
“Cosa vuol dire, mi chiedo, “ho tutte persone candidabili, al momento”? C’è qualche perplessità sulle vostre liste? Magari su alcuni nomi che, come ho già detto, sono direttamente collegati alla relazione d’accesso per lo scioglimento del Comune. Allora è vero che la candidatura di Sandro Ruotolo è uno specchietto per le allodole? Se Vicinanza ha dei dubbi sui propri candidati lo dicesse ora e non dopo averne ottenuto i voti. Se Vicinanza ha dei dubbi espellesse ora questi profili dalla sua coalizione e non tra un mese perché quei voti che lui sa essere attenzionati, perché nella relazione della commissione d’accesso, gli servono per provare in tutti i modi ad arrivare a Palazzo Farnese”
“Il giustizialismo – continua Mario D’Apuzzo – sempre utilizzato contro gli avversari, per coerenza dovrebbe utilizzarlo anche verso la propria coalizione. Ma chiedere coerenza al centrosinistra, o meglio all’accozzaglia che al suo interno accoglie indistintamente tutti da Vincenzo Ungaro e Sabrina De Gennaro ad Alfonso Lucarelli, per citarne tre, ex membri dell’amministrazione di centrodestra con ruoli esecutivi di primo piano e oggi con Vicinanza, mi sembra inutile. Noi non permetteremo che per questa smania di voler vincere a tutti i costi a rimetterci sia nuovamente la città”