Aria tesa. Quasi da resa dei conti. Volano già gli stracci a palazzo di città. A Castellammare di Stabia la giunta non decolla e il vertice di maggioranza di ieri sera fa registrare la prima rottura tra la maggioranza e il sindaco Vicinanza.
Non hanno usato parole dolci gli alleati, al netto di un Partito Democratico che ha cercato da fare da cuscinetto, forte di avere in pugno la presidenza del consiglio comunale.
A pochi giorni dalla prima uscita pubblica del centrosinistra nell’aula consiliare di Palazzo Farnese (26 luglio), si registrato i primi sussulti nel centrosinistra.
Base Popolare non è stata tenera con il sindaco giornalista, ma nemmeno Uniti per Stabia di Massimo de Angelis. Futuro Democratico per voce di Nello Cuomo ha lanciato un chiarissimo segnale di insofferenza. Insomma, non è stata una passeggiata la riunione organizzata nella sala Giovanni Tommasino.
Tutti contro la giunta tecnica, che a dire di molti è stata annunciata dai giornali. Decisione che Vicinanza non avrebbe condiviso con la coalizione: “Non erano questi i patti” hanno ripetuto in tanti.
Dal canto suo Vicinanza ha dovuto difendersi e motivare questa sua decisione per via delle poche proposte valide pervenute dalle liste civiche e dai partiti. Ha poi ribadito che intende andare avanti su questo solco già tracciato.
Ma buona parte del centrosinistra ha già avvisato il sindaco: guai a nominare la giunta senza passare per la maggioranza. Si profila quindi un braccio di ferro. L’amministrazione comunale non decolla, anzi, rischia di cadere a picco. E Castellammare di Stabia attende una svolta che di questo passo difficilmente ci sarà.
Alberto Cimmino
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