A Castellammare va di moda la politica dei “no” | L’INTERVENTO

È delle ultime ore, di attualità, la scelta del governo e della maggioranza stabiese di dire “no” alla proposta di riqualificazione di una parziale area a terra di Marina di Stabia, oltre alla scelta di non appoggiare la città di Pompei nella candidatura a capitale della cultura.
Due “no” capaci di unire le profonde divisioni esistenti nella maggioranza rispetto al gruppo dei 5 dissidenti e di arrivare trasversalmente persino ad unire qualche pezzo della minoranza. Sembra un po’ simile a quando una coppia di marito e moglie, molto litigiosa, si trova unità poi nell’ andare contro ad un povero e malcapitato terzo della famiglia o non.
A Castellammare si è capaci di poter dire che non è un vantaggio Pompei capitale della cultura, nonostante sia più conosciuta al mondo anche rispetto a Sorrento o Capri, e nonostante la sua vicinanza consente di dover per forza necessitare di servizi e di opere che invece può offrire la più grande città di Castellammare. Se non Pompei, allora sarebbero d’accordo nella convenienza di far passare Aosta come capitale della cultura? Forse sarebbe più vantaggioso? Per i pigri e i senza idee forse sì.
A parte gli scherzi, proseguiamo seriamente. Siamo molto bravi nel decantare sviluppo della Costa Azzurra, della Sardegna, della Puglia e del mondo intero. Tante sono le immagini dei nostri politici in vacanza che esaltano le strutture dei posti che ammirano. Ma, rientrati in patria, sono pur capaci di ammettere che se tutti i bei porti al mondo hanno residence turistici, a Castellammare ciò non serve. Siamo diversi ma restiamo fermi al palo, tra contrasti alle possibilità di profitto e molto attenti agli affidamenti comunali. Ma in fin dei conti la capacità esaltata dai singoli della politica stabiese verte tutta sulle capacità di contrasto ad ogni cosa.
Forse la scarsa considerazione della classe politica stabiese a livelli più alti, esiste proprio in virtù della capacità di far prevalere i NO, capacità purtroppo per loro scarsamente riconosciuta ad ogni livello della politica regionale e nazionale, sia di destra che di sinistra.
ORAZIO SPAGNUOLO