Ponte di via San Benedetto, Alfano tuona: “Periferia ostaggio dei ritardi Eav”

Ancora ritardi per l’apertura del cavalcavia di Via San Benedetto, nella periferia Nord di Castellammare di Stabia che collega quartieri popolosi, quali Fontanelle, Lattaro e Petraro.
“L’apertura del nuovo ponte, prevista inizialmente per l’8 gennaio 2024, è stata più volte rinviata a causa di errori progettuali commessi dai tecnici dell’EAV, il carrozzone politico-regionale diretto da Umberto De Gregorio, spesso oggetto di critiche, purtroppo ahimè fondate – tuona Antonio Alfano, capogruppo di Stabia al Centro – È trascorso un anno e mezzo dalla chiusura, ad oggi ancora nessuno spiraglio amministrativo che possa far presagire un imminente apertura. I residenti dei quartieri di Fontanelle, Lattaro e Petraro sono alo stremo, da tempo costretti a percorrere strade alternative.
Le attività commerciali della zona sono ni ginocchio, i titolari ni più occasioni hanno rappresentato i loro diritti ai tecnici ed ai dirigenti dell’EAV, privi di scrupolo e professionalità, senza ricevere rassicurazioni.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, negli ultimi mesi è stata la contemporanea chiusura anche della Traversa Lattaro, necessaria alla realizzazione dei lavori alla messa in opera del collettore fognario”.
L’appello è rivolto al sindaco Vicinanza ed all’Assessore ai lavori pubblici – Peppe Di Capua, “affinché possano mettere in atto tutte le azioni amministrative in loro possesso, orientate all’apertura delle citate arterie stradali.
Nel frattempo, i residenti dei quartieri coinvolti, stanno valutando anche di ricorrere legalmente nei confronti di chi è causa di questo disastro progettuale”.
”In ultimo, spero che anche la maggioranza politica cittadina, per un attimo possa mettere da parte i litigi per lo scranno alla Presidenza del Consiglio ed occuparsi delle vere e molteplici problematiche che affliggono la città. Mi piace ricordare loro che nei quartieri periferici, come in tutta la città, altissimo è stato li consenso elettorale ricevuto, adesso è li momento di lavorare!” conclude Antonio Alfano.