Castellammare, declassata per parentele scomode. Ausiliare del traffico torna in servizio

Aveva perso le funzioni di ausiliare del traffico per via di parentele scomode.Dopo due anni il Tar dà ragione al vigilino di Castellammare di Stabia.
R.A., ausiliare del traffico di Castellammare di Stabia in servizio da circa un ventennio, nel 2022 si è vista negare, dall’allora Commissario Cannizzaro, quel provvedimento che le consente di svolgere il proprio lavoro, ovvero il decreto di conferimento delle funzioni, con il quale il Sindaco (o il Commissario, in caso di mancanza dell’amministrazione) attribuisce agli ausiliari il potere di accertare l’infrazione e di elevare la sanzione.Dunque, senza quel decreto che, inspiegabilmente, non veniva emesso, R.A.
restava isolata ed adibita a mansioni inferiori per ben due anni.Ad ogni richiesta, e finanche alle diffide dei legali, il Comune mai ha dato riscontro, costringendo così la lavoratrice prima a notificare un ricorso per l’accesso agli atti amministrativi, e poi a fare causa a fronte dell’inadempimento del Comune.
Ebbene, la sezione settima del TAR Campania ha ordinato al Comune di Castellammare di Stabia di riscontrare le legittime richieste di R.A., assistita dagli avvocati Ylenia Zaira Alfano e Vincenzo Capuano.Il Comune – stavolta – ha emesso il decreto di conferimento delle funzioni, ritenendo che sussistessero tutti i requisiti di legge per l’emissione dello stesso.
I cui requisiti sembrerebbero non essere mai venuti meno in capo alla lavoratrice, ingiustamente “punita”, secondo fonti attendibili, per le proprie parentele.Ora la lavoratrice non ci sta, e ha già chiesto ai suoi difensori di imbastire un giudizio per il risarcimento di tutti i danni, fisici e morali