Il 16 novembre u.s., in Torre del Greco, i militari della Stazione Carabinieri di Boscoreale hanno proceduto all’arresto in flagranza del reato di usura di un soggetto di Torre Annunziata, a seguito di un mirato servizio di osservazione, controllo e pedinamento, che portava i militari a sorprendere l’indagato, nell’atto di riscuotere unitamente al nipote (soggetto affetto da infermità mentale), nei pressi dell’abitazione di una delle sue vittime, una somma di denaro pari a euro 300 a titolo di interessi relativi ad un pregresso debito.
Si è proceduto all’arresto su indicato a conclusione di una complessa indagine, condotta dai Carabinieri di Boscoreale e coordinata da questa Procura della Repubblica, originata dalla denuncia di una donna, vittima di maltrattamenti, la quale, sentita dai militari, aveva evidenziato come il suo compagno le usasse violenza, in quanto esasperato dai pressanti debiti contratti con usurai.
A seguito della denuncia della donna, si procedeva, dapprima a monitorare il compagno della stessa, riuscendo ad individuare il soggetto con cui questi avrebbe contratto i debiti di natura usuraria, e successivamente ad intercettare l’utenza telefonica di quest’ultimo. L’attività captativa, fin dalle prime fasi delle indagini, restituiva un quadro particolarmente allarmante, delineando la figura dell’arrestato quale usuraio di lungo corso e con almeno 7 vittime che, alla data dell’arresto, ancora gli corrispondevano mensilmente somme di denaro che variavano dai 100 fino ai 5 00 euro.
Dalle intercettazioni è emersa, inoltre, la frenetica attività di riscossione dei ratei e la pressione nei confronti delle vittime che l’indagato avrebbe posto in essere nel rammentare ai suoi debitori le imminenti scadenze, pressione che, in alcuni casi, sarebbe sfociata in vere e proprie condotte intimidatorie, integranti, pertanto, il delitto di estorsione.
Una volta individuate le presunte vittime, le stesse sono state escusse dai militari e dall’Autorità Giudiziaria e le loro dichiarazioni, non solo hanno confermato l’ipotesi accusatoria, ma hanno consentito, altresì, di delineare anche la professionalità con cui, da anni, l’indagato avrebbe stipulato accordi di natura usuraria, approfittando ora dello stato di bisogno delle persone, ora dell’esigenza di liquidità di taluni commercianti.
Dalle risultanze investigative, infatti, è emerso che l’indagato avrebbe prestato denaro ad almeno 7 persone di Comuni diversi, alcune delle quali sarebbero state sotto il suo giogo da più di 1 O anni, divenendo per lo stesso una sorta di vitalizio da riscuotere ogni mese.
L’operazione si è conclusa con la perquisizione dell’abitazione dell’indagato e di un terreno di sua proprietà, da cui è scaturito il sequestro di un’ingente somma di denaro (20.000 euro), di gioielli e orologi di valore ed anche di un’arma da fuoco illegalmente detenuta.
All’esito dell’udienza di convalida, il GIP del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta di questa Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti dell’indagato l’applicazione della custodia cautelare in carcere, non solo per il reato per il quale si era proceduto all’arresto in flagranza, ma anche per altri 18 capi di imputazione, dei quali 15 reati di usura, 2 reati di estorsione e un reato concernente le armi, ritenendo la sussistenza di un grave quadro indiziario a suo carico e di un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato.